Nel 1274, durante la costruzione di un ospizio per trovatelli in Via San Biagio, fu rinvenuta un’arca funeraria con due bare in cipresso e piombo, contenenti dei resti umani con una spada e due vasi di monete d’oro. Il giudice Lovato Lovati, poeta e studioso preumanista, chiamato a dare la sua opinione sull’identità del guerriero, attribuì i resti al principe troiano Antenore al quale, secondo Tito Livio, si deve la fondazione di Padova. I notabili della città , alla ricerca di una legittimazione mitologica che avrebbe giovato allo sviluppo cittadino, decisero di avallare la tesi.
Nel 1283 pertanto fu decisa la costruzione di un monumento per contenere l’arca, e a Lovati venne concesso il privilegio di far incidere due sue quartine in latino sui lati della stessa. Il monumento, un’edicola cuspidata costruita in laterizi, fu posto al lato del ponte di San Lorenzo, di epoca romana, che attraversava il Naviglio interno oggi interrato. Un’arcata del ponte è ancora oggi visibile nel sottopassaggio pedonale che attraversa la Riviera Tito Livio. La tomba di Antenore rimase così al centro della piazza e, successivamente, nel 1942 le venne affiancata la tomba del Lovati.